OpenAI Codex: dal linguaggio naturale al codice di programmazione
OpenAI lancia Codex in versione beta e ci dimostra come sia possibile creare codice di programmazione (quindi software) spiegando all'AI le operazioni da svolgere. Ed è solo l'inizio!
Cos'è Codex di OpenAI?
Codex è un sistema di OpenAI basato sull'intelligenza artificiale che può tradurre il linguaggio naturale in codice di programmazione.
Codex è il modello sul quale si appoggia Copilot, il tool creato in collaborazione con GitHub, e può scrivere istruzioni in più di una dozzina di linguaggi di programmazione (es. Python, JavaScript, Go, Perl, PHP, Ruby, Swift e TypeScript), interpretando semplici comandi in linguaggio naturale.
Attualmente è stata rilasciata le versione beta che può essere utilizzata via API dagli sviluppatori.
Il sistema è basato sull'ormai noto GPT-3; i suoi dati di addestramento contengono sia stringhe in linguaggio naturale, sia miliardi di righe di codice sorgente a disposizione pubblicamente (es. dalle repository pubbliche di GitHub).
Immagina di avere Codex a disposizione all'interno degli editor che vengono usati in fase di sviluppo! In ogni momento sarebbe possibile far scrivere codice al sistema descrivendo semplicemente l'obiettivo.
La presentazione di Codex di OpenAI
Nella presentazione che segue si possono vedere alcuni esempi di utilizzo, tra cui la creazione di un gioco ed un plugin per Microsoft Word.
Quello che riesce a fare è davvero impressionante. Nell'ultima padre della demo si può vedere proprio l'utilizzo di Codex come plugin all'interno di un software e attraverso i comandi vocali.
Codex di OpenAI applicato all'analisi dei dati
Nel video che segue, vediamo un esperimento di estrazione e rappresentazione dei dati. L'aspetto straordinario è la semplicità con la quale vengono svolte tutte queste operazioni.
Viene definito un range temporale, la sorgente dei dati da considerare (filtrata in base ad un determinato criterio), viene creata una rappresentazione grafica ed inserita in una pagina web. Infine viene anche inviata via mail ad una persona. Il tutto senza scrivere una riga di codice.
Considerazioni
Spesso si sente parlare di democratizzazione dei dati in azienda, ovvero dell'utilizzo di assistenti virtuali basati sull'intelligenza artificiale che "permettono alle persone di parlare con i dati e di far parlare i dati".
By 2025, augmented consumerization functionality will drive adoption of analytics and business intelligence capabilities beyond 50% for the first time, influencing more business processes and decisions.
- Gartner, Top Trends in Data and Analytics, 2021
Io stesso ho realizzato dei sistemi connessi ad interfacce di business intelligence in grado di estrarre i dati anche graficamente in seguito a delle richieste vocali, o testuali in linguaggio naturale. L'immagine che segue è il risultato di una richiesta vocale all'assistente virtuale: "vorrei vedere la distribuzione del fatturato per prodotto".
Codex di OpenAI ci fa vedere un step ancora oltre a questo. Non solo l'AI permette, in maniera sempre più semplice, di avere accesso ai dati, ma anche di creare software che svolgono operazioni in base alle idee e agli obiettivi.
Oggi, possiamo già vedere sviluppi straordinari come negli esempi di questo post, ma siamo ancora all'inizio. All'inizio di un percorso che ci porterà ad avere a disposizione un'intelligenza aumentata che estende le nostre capacità e colma le nostre lacune tecnologiche; e che porterà i brand a ricostruire il know-how interno e ad un cambiamento in termini di cultura aziendale.
L'AI, paradossalmente, renderà l'aspetto umano sempre più centrale, portando strategia, immaginazione, creatività a diventare le skill sulle quali le aziende dovranno investire.